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Musica settembre 2019

La recensione di Luca Segalla apparsa sulla rivista Musica di settembre 2019 

 

"..Possiede un fascino quasi incanta­torio la versione per quartetto d'ar­chi e pianoforte di Aria con i suoi suoni armonici iniziali destinati poi a sciogliersi in un canto di grande intensità espressiva a cui il piano­forte dà un contributo quasi in sor­dina con piccoli interventi finalizza­ti a prolungare il suono degli archi, un fascino esaltato dall'interpreta­zione accurata ed espressiva del Quartetto Guadagnini e del pianista Sandro De Palma." 

"..hanno messo be­ne in luce la fitta trama di dissonan­ze delle celebri battute introduttive, come hanno saputo rendere il ca­rattere severo e barocco del Quin­tetto in fa di César Franck, affian­cati da un Sanclro De Palma a cui bastava accarezzare i tasti del pia­noforte per creare una straordinaria tensione emotiva. L'impasto sonoro del Guadagnini e di De Palma era calibrato alla perfezione e veniva valorizzato dall'ottima acustica del­l'Auditorium dell'Amiata, il fraseg­gio era fascinoso grazie a una per­fetta intesa tra gli archi e il piano­forte e sono stati travolgenti lo slan­cio e il vigore del movimento con­clusivo."

" Il momento più alto di tutta la sera­ta è arrivato con i primi bis, quando Sandro De Palma è tornato al pia­noforte per eseguire tre Sonate di Domenico Cimarosa con un'elegan­za, una leggerezza nel fraseggio e un gioco di chiaroscuri timbrici e sentimentali spesso ai limiti del si­lenzio che evocava le suggestioni di un pianismo d'altri tempi (si affac­cia nella memoria il nome di Aldo Ciccolini)."

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